21 luglio 2011
Quale giustizia per gli italiani
La Giustizia italiana sembra ancora incapace di dare risposte in tempi certi alla richiesta di tutela e certezza del diritto dei cittadini. Tutti gli attori del Sistema giustizia escono sconfitti: Governo, Parlamento, Pubblica amministrazione, ma anche magistrati, consulenti tecnici e avvocati.
La sensazione che si prova leggendo i dati raccolti da Cittadinanzattiva (quasi duemila i contatti esaminati) è che il cittadino attraversi una sorta di smarrimento all'interno delle diverse facce che il sistema giudiziario assume, e che debba affrontare il rapporto con questa realtà con una continua ricerca di chiarezza e di informazioni. Al primo posto delle richieste troviamo l'esigenza di consulenza, intesa come un sostegno concreto per capire come muoversi per gestire i diversi problemi. Al secondo posto la richiesta di maggiori informazioni sul funzionamento delle leggi e sulle procedure da seguire. Gli italiani vivono con difficoltà la carenza di informazioni e orientamento rispetto a due importanti questioni: il rapporto con gli avvocati e l'accesso al sistemagiudiziario (anche sovranazionale) manifestando un profondo senso di sfiducia nei confronti del sistema giudiziario nel suo complesso.
L'aspetto più spinoso riguarda la salute e la gestione delle problematiche legali riferite agli errori dei medici; seguono poi i problemi legati ai consumi con i contenziosi con le banche, le assicurazioni, i trasporti, quindi il lavoro, la famiglia, i servizi pubblici e la scuola.
Per quanto riguarda la provenienza geografica di questo malessere troviamo che al Sud, dopo l'area della salute, i cittadini sono preoccupati per i rapporti con la Pubblica amministrazione. Mentre le questioni familiari, con separazioni, divorzi e affidamenti, sono le problematiche maggiormente presenti al Centro e al Nord dell'Italia. Il primo tra i diritti violati è quello all'informazione, quindi il diritto a un processo celere, il diritto all'accesso, il diritto alla qualità, il diritto al rispetto e il diritto a strutture adeguate.
La Giustizia italiana risulta inaccessibile e costosa. Le soluzioni su cui la politica ancora oggi discute animatamente e si confronta aspramente, non producono effetti sulla realtà quotidiana dei tribunali e non migliorano la condizione dei cittadini che li frequentano. In estrema sintesi, potremmo dire che i cittadini che si rivolgono al Servizio Pit Giustizia di Cittadinanzattiva si sentono abbandonati al loro destino: da un lato si scontrano con Tribunali che non comunicano, dall'altra con legali che non sanno o non vogliono "parlare" con i propri clienti. Tutto ciò alimenta un grande senso di sfiducia nei confronti della Giustizia italiana.
La sensazione che si prova leggendo i dati raccolti da Cittadinanzattiva (quasi duemila i contatti esaminati) è che il cittadino attraversi una sorta di smarrimento all'interno delle diverse facce che il sistema giudiziario assume, e che debba affrontare il rapporto con questa realtà con una continua ricerca di chiarezza e di informazioni. Al primo posto delle richieste troviamo l'esigenza di consulenza, intesa come un sostegno concreto per capire come muoversi per gestire i diversi problemi. Al secondo posto la richiesta di maggiori informazioni sul funzionamento delle leggi e sulle procedure da seguire. Gli italiani vivono con difficoltà la carenza di informazioni e orientamento rispetto a due importanti questioni: il rapporto con gli avvocati e l'accesso al sistemagiudiziario (anche sovranazionale) manifestando un profondo senso di sfiducia nei confronti del sistema giudiziario nel suo complesso.
L'aspetto più spinoso riguarda la salute e la gestione delle problematiche legali riferite agli errori dei medici; seguono poi i problemi legati ai consumi con i contenziosi con le banche, le assicurazioni, i trasporti, quindi il lavoro, la famiglia, i servizi pubblici e la scuola.
Per quanto riguarda la provenienza geografica di questo malessere troviamo che al Sud, dopo l'area della salute, i cittadini sono preoccupati per i rapporti con la Pubblica amministrazione. Mentre le questioni familiari, con separazioni, divorzi e affidamenti, sono le problematiche maggiormente presenti al Centro e al Nord dell'Italia. Il primo tra i diritti violati è quello all'informazione, quindi il diritto a un processo celere, il diritto all'accesso, il diritto alla qualità, il diritto al rispetto e il diritto a strutture adeguate.
La Giustizia italiana risulta inaccessibile e costosa. Le soluzioni su cui la politica ancora oggi discute animatamente e si confronta aspramente, non producono effetti sulla realtà quotidiana dei tribunali e non migliorano la condizione dei cittadini che li frequentano. In estrema sintesi, potremmo dire che i cittadini che si rivolgono al Servizio Pit Giustizia di Cittadinanzattiva si sentono abbandonati al loro destino: da un lato si scontrano con Tribunali che non comunicano, dall'altra con legali che non sanno o non vogliono "parlare" con i propri clienti. Tutto ciò alimenta un grande senso di sfiducia nei confronti della Giustizia italiana.